“U cantu dill’amuri”, omaggio alla Sicilia del compositore Bartolomeo Cosenza

“U cantu dill’amuri”, omaggio alla Sicilia del compositore Bartolomeo Cosenza

Incuriosisce la performance della cantante Ucraina Halyna Shevchuk, con la coreografia della ballerina Argentina Analia Farfan

Un bellissimo omaggio alla Sicilia e alla sicilianità, è ciò che si scopre su YouTube guardando i video musicali del compositore palermitano Bartolomeo Cosenza. Abbiamo già parlato delle opere di questo giovane talento, in particolare della bellissima “Ave Maria”, eseguita in tutto il mondo e della “Preghiera del disperato”, un inno alla fede e alla speranza. Questa volta ci soffermiamo su un brano in siciliano, il cui titolo è “U cantu dill’amuri”. Vi sono diverse esecuzioni del suddetto canto, ma ciò che più incuriosisce è la performance della cantante Ucraina Halyna Shevchuk (nella foto), con la coreografia della ballerina Argentina Analia Farfan (https://www.youtube.com/watch?v=naeyWP1wumo). Un bellissimo omaggio alla Sicilia e alla sicilianità. Contatto direttamente il compositore, chiediamo cosa lo abbia spinto a dedicare questo canto alla Sicilia e cosa lo abbia ispirato.

La risposta è alquanto naturale: l’opera nasce dall’amore che il compositore ha verso la propria terra. Come lo stesso autore sostiene, la Sicilia è una terra troppo bella per non essere cantata e celebrata. Tante dominazioni hanno lasciato monumenti, folclore e cultura ad ogni angolo. Vi sono chiese arabo-normanne, bizantine, rinascimentali, barocche, palazzi di rara bellezza, mercati pieni di colori, profumi e calore da cui è possibile trarre continuamente ispirazione. Il brano “U cantu dill’amuri” riesce a mescolarsi con naturalezza fra la gente, fa proprie le espressioni dialettali, si inebria dei sapori del pane ca meusa e delle stigghiola, si immerge nel mare per incontrare Colapesce che sostiene la Trinacria, sostituendosi a una delle tre colonne, e poi si innalza nel cielo per contemplare la bellezza di una terra tanto amata dagli artisti, poeti, scrittori e pittori. Il compositore mi confida di essere riuscito a trasmettere questo smisurato amore verso la Sicilia a cantanti di tutto il mondo, tra cui il soprano Halina Shevchuk.

Halina, non appena ha ascoltato questo brano su YouTube, ha espresso il forte desiderio di cantarlo e si è innamorata della Sicilia e delle sue bellezze, suo sogno è quello di visitare al più presto la nostra Isola. La difficoltà più grande è stata quella di insegnarle a pronunciare correttamente il testo in dialetto siciliano e a interpretarlo, dice il compositore. Siamo stati ore e ore al telefono, aggiunge. Halina conosce solo le lingue slave e qualche parola in italiano. Il dialetto siciliano è una lingua ricca di sfumature semantiche e ogni parola è densa di significato, di tradizioni e di storia. Il testo della canzone va dunque compreso appieno prima ancora di essere interpretato. È stata una sfida e all’inizio nutrivo qualche perplessità su quanto stavamo facendo. Il risultato finale però è stato magnifico e ha ripagato abbondantemente tutti gli sforzi compiuti.
 
Quella di Halina è una sublime interpretazione. Cantando sembra una siciliana di settima generazione. Una voce attenta alle sfumature, soave, avvolgente, calda come “u suli” che celebra l’”amuri” in tutte le sue forme e manifestazioni. Non è solo l’udito però a godere di tanta bellezza ma anche la vista. A danzare sulle note di U cantu dill’amuri in una Chiesa di New York vi è la bellissima Analia Farfan, con una coreografia realizzata dalla stessa e con un costume che rimanda a Santa Rosalia. A un certo punto, grazie agli effetti visivi, la leggiadra Analia non è più nella Chiesa Newyorkese ma si ritrova a danzare soavemente tra monumenti e paesaggi siciliani mozzafiato, in perfetta sintonia con la musica, rendendo onore e lustro alla bella Trinacria. Alla fine del video una lacrima scende sul mio viso. La musica di Bartolomeo Cosenza riesce nuovamente a commuovere.
 
È bello sapere che questo canto siciliano emozionante veda la partecipazione di artisti internazionali, andando ben oltre i confini dell’Isola. Bartolomeo Cosenza ci anticipa che l’ensemble Da mihi Virtutem che ha costituito anni or sono si sta preparando a un grande ritorno, avvalendosi della collaborazione di vecchi e nuovi artisti come i soprano Tullia Bellelli e Stefania Orlando, il tenore Domenico Ghegghi, la pianista Federica Liberto, il contrabbassista Davide Davì, il violoncellista Ninni Saladino, i violinisti Luigi Rocca e Luigi Longini, il flautista Guido Maduli, il trombettista Cataldo Barreca, il cornista Tommaso Santangelo e l’arpista Teresa Zambito. 
 

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